Il periodo delle feste natalizie è particolare per tutta una serie di motivi ed ogni popolo ha tradizioni forti e di origini lontane, che durante certi momenti diventano quasi simboli a cui è impossibile rinunciare. Ma proprio perché ogni cultura ha una tradizione diversa è interessante andare a scoprire in che modo un Paese affascinante come il Giappone si mette a tavola durante le feste, dato che in modo sempre più importante i piatti tipici della cucina nipponica stanno spopolando anche tra le nostre abitudini alimentari.

E’ più che evidente quanto le tradizioni del Sol Levante siano diverse rispetto a quelle italiane o comunque europee, ma fino a che punto si differenziano? Tanto per iniziare il giorno di Natale in Giappone non viene considerato festivo, infatti gli uffici e le scuole sono regolarmente aperti visto che anziché una ricorrenza religiosa, il Natale viene vissuto come un momento di particolare felicità da condividere con le persone più care: una sorta di San Valentino, una festività slegata dalla questione religiosa tenendo conto del fatto che soltanto una piccolissima percentuale di giapponesi è cattolica.

La cena della Vigilia

Capitone e panettone da consumare durante una cena senza fine con una famiglia numerosa? Assolutamente no, in Giappone la sera del 24 dicembre è tradizione andare al ristorante per mangiare il pollo fritto! Anzi, a dirla tutta, più che al ristorante in moltissimi vanno proprio al fast food: un’usanza nata da circa cinquant’anni ed incentivata negli ultimi tempi dalla diffusione sempre più capillare della catena statunitense KFC. Quindi il menu completo prevede pollo fritto, insalata ed una fetta di torta, precisamente la Kurisumasu keeki: un dolce a base di pan di spagna e panna montata con una guarnizione di fragole, in alternativa vengono servite delle immagini di zucchero raffiguranti Babbo Natale.

I menu più ricchi per le festività

Ma non tutti si accontentano del pollo fritto, infatti la tradizione nipponica prevede comunque dei menu piuttosto ricchi e ricercati. L’antipasto solitamente può prevedere una tartare di salmone con frutti esotici (ad esempio mango ed avocado) da condire un olio aromatizzato a menta e lime, del pesce fresco con limone, lime, peperoni e semi di coriandolo accompagnato da cipolla rossa, alghe marinate e fagioli di soia.

Per quanto riguarda i primi potreste assaggiare un grande classico come il Ramen con brodo di maialino chasu, alghe e cipolla, oppure dei tagliolini di riso con fagiolini e noci. Il Ramen resta comunque uno dei piatti più rappresentativi del Natale nipponico e viene preparato con ingredienti che variano addirittura da città a città.

Passando ai secondi piatti, se volete provare qualcosa di diverso dall’ormai popolare sashimi di salmone, branzino e tonno, è interessante assaggiare la coscia di pollo preparata con la cottura Teriyaki, la stessa prevista per l’impanatura del salmone. Altrimenti avete la possibilità di andare un po’ più sul sicuro con l’Ebi Yaki: un piatto a base di gamberi serviti sopra ad una piastra rovente (metodo del Teppanyaki).